Lo strumento di testo viene costantemente migliorato. Uno dei più grandi miglioramenti di GIMP 2.0 rispetto a GIMP 1.2 è nella gestione del testo. In GIMP 2.0 e 2.2, ogni elemento di testo finisce in un livello di testo separato, sul quale è possibile ritornare a modificare il testo immesso. È possibile anche spostare il testo rispetto all'immagine o cambiarne il tipo di carattere o la dimensione. È possibile usare qualsiasi tipo di carattere disponibile sul proprio sistema oltre che impostare la giustificazione, l'indentazione e la spaziatura delle righe di testo.
Con GIMP-2.6 è possibile disegnare un riquadro (di forma rettangolare) per il testo sull'immagine ed è possibile regolare questo rettangolo allo stesso modo di una selezione rettangolare. Il testo viene modificato ancora nell'editor del testo, ma è racchiuso all'interno di questo riquadro.
Attualmente è possibile effettuare delle trasformazioni operando su un livello di testo allo stesso modo di come si opererebbe su ogni altro tipo livello, ma così facendo ci si trova di fronte ad una scelta: o si rinuncia alla possibilità di modificare successivamente il testo in modo alfanumerico convertendo il livello in un normale livello raster o si annullano tutte le modifiche effettuate precedentemente, alla prima modifica del testo scritto.
Per aiutare a capire alcune delle idiosincrasie della gestione del testo è necessario comprendere che un livello di testo contiene molte più informazioni di quelle che mostrano i dati dei pixel visualizzati: infatti in essi vi è contenuta anche una rappresentazione del testo che normalmente viene memorizzata in un formato dati di testo. È facile comprendere questo fatto osservando attentamente la finestra di modifica del testo che salta in primo piano quando si usa lo strumento di testo. Ogniqualvolta si altera il testo, il livello immagine viene ridisegnato per riflettere i cambiamenti effettuati.
Ora supponiamo che si crei un livello di testo e che si voglia operare su di esso senza passare attraverso lo strumento di testo, ad esempio ruotando il testo. Supponiamo che in seguito si voglia tornare sul testo e modificarlo tramite lo stesso strumento di testo. Non appena si tenta di modificare il testo, lo strumento di testo ridisegnerà il livello, eliminando il risultato delle operazioni effettuate in seguito all'ultimo uso dello strumento.
Dato che la pericolosità dell'operazione non è ovvia, lo strumento di testo cerca di proteggerci da essa. Se si lavora su un livello di testo e successivamente si tenta di modificare il testo, un messaggio salta in primo piano avvertendo l'utente che le alterazioni verranno eliminate dando tre possibilità:
modifica il testo in ogni caso;
annulla;
crea un nuovo livello di testo con lo stesso testo del livello esistente, lasciando quest'ultimo invariato.